Festival VolterraTeatro 2015
VolterraTeatro, Festival Internazionale delle Arti, diretto da Armando Punzo, giunge alla XXIX edizione.
Proponendo uno straordinario percorso d’arte attraverso luoghi “vicini all’infinito”, il festival innesca quest’anno un connubio fenomenale tra la meraviglia dei luoghi e la potenza delle opere artistiche scelte per abitarli.
In questa edizione, il festival intende riflettere sul concetto di “sospensione” e di “città sospesa“.
La Città Sospesa è una città colta nell’atto di interrompersi, di ritirarsi dalla scena della vita quotidiana, spezzare la linearità dei camminamenti e cambiare postura, guadagnare un passo circolare, smarrito, pensoso, lento, per osservare le nervature della propria andatura e sottrarle alla mortificazione del fine, dell’efficientismo contemporaneo.
La Città Sospesa è una città laboratorio in cui si lavora a rifare l’uomo, una città in cui gli spettatori, sotto la guida di grandi maestri, sperimentano in prima persona il gesto del sospendersi dal frastuono della contingenza, l’arte del togliersi dalla scena della vita ordinaria per collocarsi in una scena altra.
La Città Sospesa è una città di soglie e crepuscoli, in cui l’arte sposa ore e luoghi inconsueti, meravigliosi, feriti, e commossi. Una città di luoghi vicini all’infinito, dove la decisione arretra e cede il passo all’incantamento e alla contemplazione, dove il gesto poetico può accendere focolai di pensiero più forti, illuminando ogni fragilità con il silenzio e l’attesa.
I luoghi “sospesi” di Volterra e degli altri comuni di VolterraTeatro, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, ospiteranno lo storico festival dal 20 al 26 luglio 2015.
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Vuole autodistruggersi.
Vuole distruggere quello che è. La sua identità (di cittadino?). Il suo bicchiere è pieno di buchi. Versa acqua che cola via immancabilmente.
Mentre tutti hanno azioni con un fine, lui non ha un fine. O meglio, il suo fine è vivere lo spaesamento nei confronti dell’assenza di un fine. Non riesce a fare niente di quello che andrebbe fatto. È incapace, inetto, idiota, impotente nei confronti dei doveri di quella che sembra essere l’esistenza (degli altri).
È come se fosse sempre in uno stato di “andato via”, “assente”, “non presente”.
Il suo luogo non è un luogo presente, è un luogo assente. Sospeso.
In poche parole un Artista, l’unico capace di realizzare una rivoluzione senza sangue e senza nemici, dove l’unica vittima è lui stesso.
Armando Punzo
Blog Volterrateatro
La città sospesa
Quella della città sospesa è una storia che si racconta al contrario. Dagli applausi. Ognuno di essi è stato come l’ultimo possibile, ogni standing ovation quella insuperabile, ogni finale una festa, in cui si è celebrato il ritorno all’umanità, alla dolorosa meraviglia dell’andare al cuore, alla fragilità dell’essere al mondo, quella fraternità solare raccontata dai versi