A completamento di quella totale trasfigurazione dell’Istituto di Pena in Istituto di Cultura che il festival persegue con ostinata passione, il carcere si trasformerà quest’anno in straordinario luogo di incontro per la critica teatrale italiana, che a VolterraTeatro ha scelto di riunirsi eccezionalmente per Produrre Pensiero, non solo per osservare e testimoniare i processi e i prodotti artistici ospitati dal Festival, ma per riflettere su se stessa, per mettere in discussione il suo ruolo proprio in relazione a quegli stessi processi e prodotti che si propone di analizzare.

Sul palcoscenico-carcere si avvicenderanno, rispettivamente il 23 e il 25 Luglio,  la cerimonia di consegna dei premi 2014 dell’ANCT -  Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, e una sessione di lavoro di Retecritica, rete che da tre anni raccoglie diverse decine di siti e blog che si occupano di teatro e che assegna annualmente il Premio Rete Critica.

Così il 23 luglio, subito dopo lo spettacolo della Compagnia della Fortezza, nel  cortile del carcere la giuria di ANCT consegnerà i premi a prestigiosi registi, attori, drammaturghi, festival, studiosi e creatori luci, che quest’anno si sono distinti in quanto punte d’eccellenza del teatri contemporaneo. Nella mattinata del 25 luglio invece, sotto gli alberi dello spazio Dalì, si riuniranno i più importanti blogger italiani per discutere dello stato dell’arte della critica, della necessità di individuare nuove modalità di interazione tra gli artisti e chi si assume il compito di interpretarne il lavoro,  dell’importanza di adattare l’atteggiamento critico al teatro che cambia, e che sempre più si declina in forma di progetti articolati e complessi.

VolterraTeatro diventerà quindi fucina di pensiero, per vecchie e nuove generazioni di critici, promotori della carta stampata, pilastri del giornalismo culturale e nuove leve dell’informazione web, nonché crocevia di incontri tra artisti di livello internazionale e talenti emergenti della sperimentazione artistica contemporanea.

Una recente sessione di #retecritica – foto: Simone Pacini