Logos – Rapsodia per Volterra

Progetto speciale per VolterraTeatro 2014

a cura di Archivio Zeta

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Il Progetto Logos-Rapsodia per Volterra, evento collettivo di enorme portata che, come per il progetto Mercuzio non vuole morire di due anni fa, vedrà un intero territorio mettersi in scena, nasce da una collaborazione speciale avviata da Armando Punzo - nell’ambito del progetto La Ferita cui è dedicato VolterraTeatro 2014 -  con Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti di Archivio Zeta, compagnia teatrale, famosa in particolar modo per i memorabili allestimenti di tragedie greche negli enormi spazi aperti del Cimitero Germanico della Futa, ai quali la direzione artistica ha affidato la conduzione dell’evento.

Il 25 luglio tutta la città sarà unita in un grande rito culturale collettivo attraverso il quale artisti e comuni cittadini di Volterra, insieme al pubblico, come rapsodi (letteralmente coloro che cuciono insieme) verranno coinvolti in una azione teatrale che si prefigge di ricucire i rapporti e le relazioni tra le persone e i luoghi che abitano, attraverso il gesto concreto del legare oggetti, luoghi-simbolo della Città e persone con un lunghissimo nastro rosso. Prendendo spunto da Legarsi alla montagna, opera d’arte del 1981 che coinvolse l’intero paese di Ulassai in Sardegna, in cui Maria Lai, celebre artista cui Ulassai ha dato i natàli, chiese a tutti i cittadini di partecipare attivamente legando la propria casa alle altre e poi tutte le case alla montagna franata – con cui la comunità aveva da sempre un rapporto di paura e di amore – con un lungo nastro celeste che percorreva tutto il paese, si chiederà ai cittadini con i quali è già stato avviato un laboratorio permanente, e al pubblico che vorrà unirsi all’azione, di riannodare con un gesto semplice e antico i fili della memoria e del dolore, i rapporti con la terra e con i luoghi della città.

Proprio come Maria Lai, si utilizzeranno dei nastri di stoffa per legare i luoghi più significativi di Volterra, coinvolgendo cittadini e spettatori in un rito collettivo, all’ora del tramonto. Come se la città diventasse un labirinto e il nastro rappresentasse la salvezza, il filo rosso di Teseo e Arianna, si traccerà un percorso, si annoderanno geometrie.

Per l’occasione dal mese di maggio, Archivio Zeta ha avviato un laboratorio con incontri a cadenza settimanale, aperto a tutti i cittadini per lavorare sulla creazione dello spettacolo, in particolar alla formazione di cori, come quelli della tragedia greca, che accompagneranno il legare e il tendere i nastri per le vie di Volterra.